Per chi volesse saperne di più sul popolo sardo, suggeriamo una visita al Museo Etnografico Francesco Bande. Si trova a Sassari, in Via Muroni 44. Vi sono esposti antichi costumi da sposa, i costumi giornalieri e da vedova di alcune zone dell’isola, raccolti e conservati dal maestro Bande. Alcuni risalgono al 1700. Si possono inoltre ammirare strumenti musicali tipici dell’isola, come ad esempio le launeddas, strumento musicale usato dai pastori sardi.
Il Circolo Folkloristico prende il nome da Francesco Bande, organettista di fama internazionale di rara bravura, conosciuto in ogni angolo dell’isola e ricordato da chiunque ami la musica ed il folklore della Sardegna.
Non si pensi ad una esposizione triste chiusa tra le mura di un museo di cui si cerca di custodire un tempo ormai passato; lo spazio espositivo dedicato dal circolo ai costumi, ai gioielli ed agli organetti di Francesco Bande è vivo luminoso come i colori della Sardegna cantata dal maestro di Bultei durante il corso della sua vita. Nelle vetrine del piccolo museo trovano spazio costumi antichi del Logudoro, della Romangia e del Goceano, area geografica in cui sorge Bultei, alcuni dei quali risalgono al 1850 intatti nella luminosità dei colori dei velluti e dei broccati, nei pizzi delle camicie e nello splendore dei ricami in oro.
Una parte del museo è dedicata alla raccolta di organetti diatonici del maestro, una preziosa collezione di oltre dieci strumenti che Francesco Bande soleva alternare durante le sue serate a seconda del temperamento della musica da eseguire e che ancora girano le piazze della Sardegna nelle mani del giovane Mario Bande, nipote del maestro, che accompagna la voce solista della figlia Inoria che fin da piccola cantava per le piazze e le sagre paesane accompagnata da questi simpatici strumenti.
Tutte queste testimonianze di grande valore storico abbandonano, tra le mura di questo piccolo museo, la solennità di chi porta il fardello pesante della storia, diventano docili e familiari, si fanno toccare e conoscere e trasmettono a chi vi si avvicina, anche soltanto per la prima volta, un grande amore per questa terra ricca di storia e di colori.
Il circolo non cura soltanto l’aspetto positivo e conservativo della tradizione ma anche e soprattutto quello divulgativo operando a diretto contatto con la gente nelle piazze e nei teatri dell’isola; Il circolo organizza: Convegni, concerti, conferenze, festivals e corsi di ballo sardo ed organetto diatonico.